Spedizione & reso gratuiti

Mostra sidebar

Fasciare il cavallo, come, quando e perché – The Good Shopping Guide – Mascheroni Selleria

27 luglio 2017 – Consigli per l’acquisto by #MascheroniSelleria #TheGoodShoppingGuide

Vi sono in commercio numerosi tipi di fasce applicabili sugli arti del cavallo, ma possiamo principalmente distinguere tra due gruppi, le fasce da lavoro e le fasce da riposo:  oltre che per le medicazioni e le operazioni di cura, le fasce si utilizzano infatti per proteggere gli arti del cavallo al lavoro, offrendo un eccellente sostegno a tendini e legamenti, soprattutto durante le sessioni di lavoro in piano. Non a caso esse sono infatti tra le protezioni degli arti del cavallo predilette dai dressagisti. In particolare, a fronte di problemi di salute specifici (desmiti, infiammazioni o ex lesioni di tendini e legamenti), le fasce da lavoro diventano un supporto indispensabile per l’attività quotidiana ed agonistica del cavallo.

Tra le fasce da lavoro più diffuse, di norma lunghe almeno 3 mt ed alte 10 cm, vi sono quelle realizzate in cotone o pile antipilling con la parte terminale in tessuto elastico e chiusura con velcro; esse sono disponibili in Mascheroni Selleria dei migliori brands e in diversi colori, spesso abbinabili al set sottosella/cuffia.

Per fornire una protezione ottimale contro eventuali punti di pressione, le fasce da lavoro, come le fasce da riposo, non vanno mai applicate direttamente sull’arto, ma è necessario utilizzare delle sottofasce. Qui di seguito troverete il link ai modelli più adatti per la fasciatura al lavoro e per quella da riposo: attenzione, possono variare le dimensioni delle sottofasce da lavoro, più piccole (30×45 cm) se sono da applicare agli arti anteriori o ad un pony/cavallino, più grandi (50×45 cm) per i posteriori.

Come suggerisce il nome stesso, le fasce da riposo si applicano invece quando il cavallo è ricoverato in box, e vengono utilizzate per favorire la circolazione sanguigna, evitare/far diminuire i gonfiori degli arti, malesseri tipici di una prolungata residenzialità senza libertà di movimento, in particolare nei cavalli non più giovanissimi. Esistono inoltre in commercio numerose fasciature terapeutiche, specificamente studiate per risolvere patologie più o meno gravi: il loro obiettivo è sempre quello di aumentare la microcircolazione per evitare il gonfiore da stasi, ridurre l’infiammazione e le mollette e velocizzare i processi di guarigione; è il caso della magnetoterapia realizzata dall’azienda Veredus Horse Equipment (clicca qui) o degli Stable Boots di Back On Track (clicca qui). 

Le cosiddette fasce da polo (+info: clicca qui) sono annoverabili tra le fasce da lavoro: si utilizzano durante il training senza sottofasce/imbottitura, in particolare sui cavalli con la pelle delicata (sono realizzate interamente in morbido pile). Sono facili da applicare e si chiudono tramite velcro.

Una corretta applicazione della fasciatura, sia quella da riposo, sia quella da lavoro, è indispensabile: qui di seguito una sequenza fotografica che indica la procedura più corretta. Vale tuttavia l’indicazione per la quale se non si è pratici o addirittura non lo si è mai fatto, è meglio rivolgersi a chi lo sa fare (groom o responsabili di scuderia): l’operazione di fasciatura richiede infatti un certo savoir faire, vanno evitate nel modo più assoluto grinze e pieghe ma anche pressioni non adeguate o orientamenti della fasciatura secondo il verso sbagliato, differente per gli arti di sinistra rispetto a quelli di destra.

© Riproduzione riservata foto e testi